Consigliare un buon libro sull’arte del bonsai non è una cosa facile, ed ogni volta che mi chiedono un suggerimento, il mio imbarazzo diventa via via crescente. Per capire davvero il bonsai bisogna partire da lontano, così spesso suggerisco libri che (apparentemente) nulla hanno a che fare col bonsai, come “Libro d’ombra” di Tanizaki o “Lo zen e la cerimonia del tè” di Okakura, ma non sempre in questo modo riesco a dribblare la domanda. È un po’ come consigliare un bel film ad una persona di cui però non si conoscono i gusti cinematografici; il più delle volte non è che un bel salto nel vuoto, passando anche per chi di cinema non ne capisce nulla.
Ognuno ha delle particolari aspettative sui contenuti che vorrebbe trovarci, spesso, ovviamente, legate al proprio percorso, alle proprie attitudini ed alle esperienze maturate. Quando il “gioco si fa duro” non mi resta che calare il mio jolly e giocarmi “Bonsai” scritto da Kunio Kobayashi – Maestro bonsaista tanto famoso quanto apprezzato a livello mondiale – con la direzione artistica di Kazuhiko Tajima (L’Ippocampo, 2012, pp. 278, € 19,90).
Dopo una prima parte introduttiva sulla storia del bonsai, la sua pratica e la varietà degli alberi, dove il testo si alterna a splendide e ricercate tavole, senza ulteriori indugi si entra subito nel vivo del libro. La suddivisione dei capitoli è fatta seguendo l’evolversi dei dodici mesi, ognuno caratterizzato dalle essenze tipiche di quel periodo, ed introdotto da una meravigliosa poesia haiku (tradizionale componimento giapponese di tre versi per un totale di 17 sillabe secondo lo schema 5/7/5).
Così come per l’arte bonsai, anche in questo libro nulla è lasciato al caso, ma tutto segue una coerenza stilistica ed estetica tipicamente giapponese. Gli splendidi alberi qui fotografati e proposti, tutti del Maestro Kobayashi, sono una vera gioia per gli occhi e per l’anima, così come il racconto che ognuno di essi porta con sé tra consigli, aneddoti e storie, per lo più sconosciute ai più.
Un volume pubblicato già da qualche anno ma che è (e resterà!) un eterno evergreen, immancabile nella libreria di ogni appassionato, che sia un bonsaista o un semplice cultore dell’arte nipponica.