Susanna Marino

Susanna Marino

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Il mio primo incontro con Susanna Marino รจ stato nel 2015 da Crespi a Parabiago, dove lei faceva lโ€™interprete di Nomura Masayuki, arrivato dal Giappone per fare il giudice del settore suiseki della Crespi Cup, una mostra di bonsai e suiseki a carattere internazionale, che ha cadenza biennale dal 1998 e si tiene nel mese di settembre.

Sono rimasta colpita dalla sua profonda conoscenza dei modi di fare giapponesi, ponendosi con Mr. Nomura nel giusto modo referenziale che amano i giapponesi. Inoltre sono state piacevolissime le sue traduzioni espresse in un ottimo italiano, molto difficile da formulare nelle traduzioni simultanee, considerando le forti differenze linguistiche e grammaticali delle due lingue.

Ho apprezzato il suo modo di fare molto riservato ed al contempo amichevole anche con me, pur non essendoci mai incontrate. Da allora mi considero una sua affezionata conoscenza! Ma il suo curriculum รจ decisamente molto di piรน.

Susanna Marino: docente di lingua e Istituzioni di Cultura giapponese presso lโ€™Universitร  Bicocca di Milano โ€“ Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione โ€“ e presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Varese. Collabora come autrice per la casa editrice Zanichelli (Dizionario giapponese, Breve grammatica della lingua giapponese, La scrittura giapponese, Impara il giapponese con Zanichelli) e per la rivista โ€œQuaderni Asiaticiโ€ (tra i vari articoli pubblicati: โ€œIrezumi e Horimono: il corpo come superficie decorativaโ€; โ€œAlle origini delle relazioni culturali tra Italia e Giappone: un contributo milanese ai primi quarantโ€™anni โ€“ 1866-1906โ€; โ€œHappuri, mengu e menpล: lโ€™altro volto del guerriero giapponeseโ€). Traduttrice per la rivista โ€œBonsai newsโ€ edita da Crespi Editore. Presidente e responsabile area Giappone per il Centro di Cultura Italia-Asia con cui organizza eventi culturali โ€“ cicli, seminari, mostre โ€“ e Direttore della rivista Quaderni Asiatici โ€“ rivista trimestrale edita dal Centro.

Che altro dire? Una rappresentante del Takumi senza alcun dubbio, una vita dedicata allo studio ed allโ€™insegnamento, una conoscitrice delle arti orientali, una sostenitrice dei rapporti con il Giappone in modo totale e appassionato.

รˆ stato un vero piacere e un onore riuscire ad intervistarla in modo canonico di persona, per merito degli strumenti del web. Grazie Susanna.


Susanna raccontaci come รจ iniziata la tua passione per il Giappone. Quali sono state le tue esperienze col mondo giapponese e come hanno influito sulla tua vita?

Per raccontare come รจ iniziata la mia passione per il Giappone bisogna tornare indietro di un poโ€™ di anni. Quando ero alle scuole superiori, io ero iscritta allโ€™Istituto Tecnico per il Turismo, quindi giร  studiavo inglese, francese e tedesco e mi era venuta voglia di studiare unโ€™altra lingua.

Perรฒ i miei genitori non volevano mandarmi alle scuole serali perchรฉ ero troppo giovane; per caso, la famiglia di unโ€™amica di mia mamma ospitava a quei tempi una ragazza giapponese dal momento che il marito era un insegnante universitario: abbiamo iniziato a fare questo scambio, io le insegnavo italiano, che un po’ giร  conosceva, e lei ha cominciato, quasi per gioco, ad insegnarmi un po’ a leggere, un po’ a scrivere qualche parola di giapponese. 

TAKUMI lifestyle - Susanna Marino
Susanna Marino

Dopo due anni, mi sono iscritta ai corsi di quello che una volta era lโ€™ISMEO di Milano (Istituto per il Medio ed Estremo Oriente) che poi รจ diventato ISIAO (Istituto Italiano per lโ€™Africa e lโ€™Oriente) che ha anche sede a Roma.

Quindi ho iniziato cosรฌ un po’ per gioco e per curiositร : dopo un anno di scuole serali, mi sono poi iscritta allโ€™Universitร  di Torino, alla Facoltร  di Lingue e letterature a indirizzo orientale. Infine, รจ diventato il mio lavoro e il mio maggiore interesse. 

Ricopri una carica allโ€™interno del Centro di Cultura Italia-Asia. Parlaci delle iniziative e delle relazioni culturali tra i due paesi.

Attualmente sono Presidente, da circa 5 anni, ed abbiamo moltissime attivitร . Intanto รจ importante sapere che il Centro รจ attivo su Milano, Provincia ed anche un po’ in Regione da oltre 40 anni.

รˆ nato come un Centro culturale dove chi era appassionato dโ€™Asia, quindi non solo professori, docenti ed esperti, ma anche viaggiatori, giornalisti, fotografi, studenti, poteva dare il suo contributo, o come ascoltatore oppure come relatore in qualche incontro.

Poi, piรน tardi รจ stata fondata la rivista i โ€œQuaderni Asiaticiโ€, dopo una decina di anni, quindi noi da allora organizziamo conferenze, seminari o anche singoli eventi.

Abbiamo questa rivista che esce ogni tre mesi, che raccoglie saggi, ma anche articoli di attualitร , recensioni, argomenti sul collezionismo, insomma abbraccia un po’ varie realtร . Nel corso di questi oltre 40 anni, abbiamo avuto quasi sempre una sede dove in modo piรน autonomo potevamo organizzare le cose.

Collaboriamo comunque con diverse realtร , quindi musei, centri culturali ecc. e ad ognuno offriamo, diciamo, tagli diversi di approccio allโ€™Asia in base anche alle loro richieste: ecco perchรฉ anchโ€™io ho fatto e scritto tante cose differenti.

Sei una studiosa della lingua giapponese, hai pubblicato diversi dizionari negli ultimi anni cercando di facilitare lo studio della lingua come con โ€œIl miniโ€ dizionario, ma anche con una raccolta di regole ed informazioni pratiche per imparare a leggere e scrivere i kanji, il tuo โ€œScrittura giapponeseโ€. Ce ne parli?

Questa domanda รจ piรน afferente alla sfera lavorativa, invece il Centro di cultura รจ unโ€™attivitร  che facciamo come volontari, per passione.

La lingua giapponese la insegno attualmente sia allโ€™Universitร  che nella Scuola Superiore per mediatori linguistici; faccio anche lezioni private e ho insegnato anche molto nelle aziende e, proprio insegnando mi sono resa conto che, nellโ€™ambito dellโ€™editoria mancavano materiali intermedi: mi spiego meglio, siccome lo studio del giapponese (come quello delle altre lingue orientali) รจ nato in Italia a livello alto, cioรจ le lingue orientali sono nate per essere insegnate solo a livello universitario, รจ solo in un secondo momento che si รจ ampliato di piรน lโ€™interesse.

Questo per varie motivazioni, come per curiositร , per approfondimento, per capire meglio i Manga giapponesi, o, parlando di altre lingue orientali, per vedere i film di Bollywood in lingua originale, per viaggiare ecc. Quindi รจ grazie alla casa editrice Zanichelli, molto attenta anche a questi aspetti e realizza prodotti editoriali di tutti i livelli, che sono nate queste mie pubblicazioni.

Perciรฒ, nellโ€™arco del periodo della mia collaborazione, a iniziare dal 2001 ho pubblicato il dizionario minore, poi il compatto, poi il mini e anche opere legate allโ€™insegnamento della scrittura, della grammatica o della lingua comunicativa. 

Una domanda sulla lingua giapponese: secondo te che ne sei una conoscitrice, la lingua sta cambiando rispetto ai testi piรน antichi, come avviene anche per lโ€™italiano che si adatta a diventare piรน internazionale?

Sรฌ in un certo senso si evolve e si adatta ad un linguaggio piรน moderno, come del resto tutte le lingue. Senza scendere troppo nel dettaglio, possiamo considerare come esempio la messaggistica che รจ molto immediata โ€“ fatto che ormai possiamo sperimentare anche noi negli ultimi tempi. In un certo senso impoverisce la lingua perchรฉ lโ€™utilizzo di immagini e simboli come gli emoji concentrano in sรฉ molte informazioni. 

Una curiositร : il termine emoji รจ giapponese e se qualcuno volesse saperne di piรน, puรฒ andare sul nostro sito www.italia-asia.it nella sezione โ€œContributi sullโ€™Asiaโ€ abbiamo un canale Youtube.

Qui stiamo caricando un po’ di materiale, tra cui tre brevi video che ho realizzato su alcune parole presenti nel dizionario italiano che noi pensiamo di interpretare correttamente e che invece in Giappone hanno tuttโ€™altro significato, appunto come emoji.

Navigando nel web si apprende che sei presente in varie conferenze dove approfondisci diverse materie, sempre legate al Giappone. Interessante quella che hai tenuto dopo lโ€™Expo di Milano del 2015 quando รจ stato evidente il grande sviluppo tecnologico del Paese, che ha trasformato lo stereotipo di geisha e samurai in quello di robot ed eroe di manga. Quali sono stati punti salienti?

Lโ€™idea di questa conferenza era nata da una collaborazione con uno dei tanti Enti esterni al Centro di Cultura Italia Asia, in questo caso il PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) che ha a Milano una sede e per cui il Centro ha organizzato tanti eventi per alcuni anni.

Questa รจ stata una conferenza singola, ma da questa ha preso spunto, nel 2018, una serie di seminari otto o nove incontri che ho organizzato con il Centro di Cultura e con la Biblioteca dellโ€™Universitร  di Bicocca https://www.youtube.com/watch?v=rjg0qvkgQQM&list=PLTn9xUalGUUmBafIWZVOTXgbJlVw6nz_s

La Biblioteca dellโ€™Universitร  di Bicocca organizza ogni anno o singoli incontri, o vari cicli di conferenze (BBETWEEN), invitando docenti dellโ€™Universitร , che in modo piรน divulgativo sono interessati a prestare la loro professionalitร .

In questo modo ho organizzato un ciclo di incontri intitolato โ€œI mille volti del Giapponeโ€ cercando di spiegare come dalla fine dellโ€™800 a oggi noi occidentali abbiamo visto il Giappone ogni tot di anni con un volto diverso e la cosa stupefacente รจ che noi abbiamo accettato di volta in volta questi repentini cambiamenti e queste nuove visioni.

Mi spiego: prima il Giappone ci รจ apparso come paese della geisha, dei kimono, insomma un luogo  esotico, che ha ispirato la nascita dello japonisme di fine ottocento; poi improvvisamente il Giappone ha, come dire, โ€œalzato la crestaโ€ e ha cominciato a vincere, con la Cina, a vincere la guerra con la Russia ed รจ diventato il โ€œpericolo gialloโ€, cioรจ improvvisamente dal paese dei fiori di pescoโ€ฆ si รจ trasformato nel pericolo giallo e ciรฒ รจ durato per tutto il periodo della seconda guerra mondiale.

Dopo di che, si รจ ricostruito, ed รจ diventato il paese del boom economico, allora tutti a parlare del Giappone dove esistono solo lavoratori indefessi; poi cโ€™รจ stata la crisi economica e improvvisamente รจ divenuto il paese dei Manga, dei robot, ecc. รˆ una reazione abbastanza schizofrenica, quindi: cosa รจ per noi il Giappone?

Per provare a dare una risposta ho invitato vari professori, esperti in vari settori e abbiamo ricostruito insieme questo percorso.

Altra conferenza che hai tenuto รจ stata โ€œHappuri, mengu e menpo: lโ€™altro volto del guerriero giapponeseโ€. Da cosa รจ nata lโ€™idea?

Frutto di unโ€™altra importante collaborazione del Centro di Cultura Italia Asia con il โ€œMuseo di Arte e Scienzaโ€ con sede a Milano: si tratta di un piccolo Museo nato come il โ€œMuseo del Collezionismoโ€, dove fanno anche expertise, e dove noi organizziamo cicli di incontri legati allโ€™arte ed alla scienza (ci tengo a sottolineare questo doppio aspetto).

Con loro abbiamo organizzato, tra lโ€™altro, un ciclo legato alle Maschere dellโ€™Asia: siccome spesso si sente parlare delle maschere del Teatro Nล, io ho voluto parlare delle maschere dei guerrieri, cioรจ per trattare un tema poco conosciuto. Decisamente a me non piace parlare delle stesse cose di cui tutti parlano, io vado a cercare di approfondire quegli argomenti di cui si parla meno, ma che sono comunque interessanti.

Come dโ€™abitudine, il Centro Italia Asia ha poi raccolto il materiale del ciclo di conferenze in una monografia, dove anchโ€™io ho contribuito scrivendo un articolo su questo tema.

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Lo spirito della mascheratestimonianze dall’Asia e dall’Africa
Un affascinante viaggio spaziale e temporale tra le maschere che pur nella loro differenziazione regionale, culturale e funzionale presentano elementi di assonanza e similaritร .

Anche la natura ha un ruolo importante nella cultura giapponese, nella tua conferenza dello scorso anno ne hai parlato quale โ€œfonte ispiratrice di buona parte degli elementi decorativi nei manufatti artistici e artigianali del Giapponeโ€. Ce ne parli?

Sempre per questo Museo di Arte e Scienza avevamo organizzato un ciclo su come la natura ha influenzato lโ€™arte in Asia: nella conferenza legata al Giappone abbiamo quindi pensato di trattare la flora non solo come rappresentata in ambito artistico, ma anche letterario ed artigianale. Eravamo in tre relatori e ci siamo divisi gli argomenti: uno ha parlato dei fiori, uno degli alberi e io ho parlato delle foglie.

Perchรฉ anche le foglie, pur se meno trattate, sono molto presenti nella cultura giapponese: da esse si risale alla pianta e al suo simbolismo, oppure alla stagione ecc. Il motivo del mio interesse per le foglie รจ legato al fatto che, giร  da tempo, mi interesso del kimono, non inteso come capo di abbigliamento, cioรจ piรน che lโ€™aspetto socio-antropologico mi interessa quello tecnico-artistico, quindi le tecniche di lavorazione, i simboli e soprattutto i colori.

Questo รจ unโ€™altra delle mie passioni: ho trovato del materiale interessantissimo dove si parla dei nomi dei colori in giapponese, ne esistono oltre 300. Cโ€™รจ un libro bellissimo che vorrei tanto tradurre, dove per ogni colore cโ€™รจ la palette e per ogni sfumatura un nome differente con la spiegazione del perchรฉ si chiama cosรฌ, lโ€™origine storica e un differente collegamento alla natura, alla flora, alla fauna, piuttosto che alla pianta in un particolare periodo dellโ€™anno, ecc. Veramente affascinanteโ€ฆ

Sei quindi una esperta ed appassionata studiosa del kimono, hai occasione di vederne o di collezionarli?

Io personalmente non ne ho, ma nel nostro Centro di cultura sono presenti anche alcuni collezionisti ed uno in particolare ha alcuni kimono e obi e con lui ho organizzato vari eventi, abbiamo fatto anche delle mostre con annesse conferenze e spiegazioni. 

Altra cosa molto apprezzata รจ la vestizione del kimono, in quanto รจ presente qui a Milano una maestra giapponese che collabora con noi e ci consente di organizzare questi eventi. I kimono presenti a queste mostre sono di valore e risalgono agli anni di fine ottocento – inizi novecento.

Altra tua conferenza interessante: โ€œIrezumi e horimono: il corpo come superficie decorativaโ€.

Anche in questo caso, sempre al Museo di Arte e Scienza qualche anno fa abbiamo organizzato un ciclo su tatuaggi e scarificazioni in Asia e in quel contesto io ho parlato del tatuaggio giapponese, quindi la sua storia e come si รจ evoluto.

A questo proposito, cโ€™รจ una cosa curiosa: il tatuaggio giapponese insieme a quelli maori รจ forse il piรน conosciuto perchรฉ ricopre una gran parte del corpo, quindi molto scenografico, perรฒ parlarne in Giappone รจ tabรน perchรฉ รจ associato alla Yakuza (mafia giapponese).

รˆ quindi un controsenso, perchรฉ รจ uno dei tatuaggi piรน ambiti e copiati oggi che esistono molte persone che si tatuano in tutto il mondo, perรฒ in Giappone pochi se lo fanno fare. In Giappone non puoi andare in giro con i tatuaggi esposti, per esempio in molti bagni pubblici ti รจ vietato lโ€™accesso se hai un tatuaggio. Una delle tante contraddizioni del Giappone.

Anche su questo argomento abbiamo poi pubblicato una monografia illustrata a colori โ€œStorie sulla pelleโ€ che รจ in vendita sempre tramite il Centro Italia Asia.

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IL CORPO DECORATOTatuaggi e rituali sulla pelle in Asia
Questa monografia รจ dedicata al tema dei tatuaggi e delle scarificazioni, sviluppato in un nostro ciclo di conferenze, con l’intento di studiare un costume sociale poco indagato e poco conosciuto, eppure presente sin dalle epoche piรน remote in moltissime culture dell’Asia. Il tema della decorazione corporale era stato individuato come argomento di interesse per il nostro Centro e i nostri Soci, in ragione sia delle profonde tracce che queste pratiche decorative hanno lasciato in diversi gruppi umani sparsi un po’ per tutta l’Asia, che dell’attualitร  di tale argomento nel costume collettivo occidentale.

Lo scorso anno hai pubblicato un interessante saggio, con il giornalista Stefano Vecchia, โ€œDa Hiroshima a Fukushimaโ€ dedicato al passato e presente del nucleare in Giappone. Spiega questa tua scelta originale ed anche attuale.

Voglio spiegare come nasce lโ€™interesse verso questo tema: ancora una volta, in uno dei tanti cicli fatti, avevamo trattato โ€œle minoranze in Asiaโ€ (non solo etniche, ma anche sociali, religiose ecc.): io ho scelto di intervenire parlando di una minoranza piรน che altro sociale, cioรจ delle vittime dei bombardamenti atomici (Hibakusha).

Era un argomento sul quale avevo fatto delle ricerche trovando un poโ€™ materiale di carattere eterogeneo: storico, scientifico, letterario, cinematografico. La conferenza รจ stata ripetuta alcune volte, in sedi diverse e in una di queste occasioni รจ venuto a sentirmi un mio amico pianista. A suo parere, un testo cosรฌ bello non poteva limitarsi solo per una conferenza e cosรฌ insieme abbiamo messo su uno spettacolo, dove lui suonava dal vivo il pianoforte, musiche giapponesi contemporanee, ed io leggevo il testo della conferenza, mentre proiettavamo immagini e filmati multimediali.

Il testo comprendeva testimonianze di carattere storico, giornalistico, medico, letterario, scientifico, che ricreavano un po’ un mix di elementi, partendo dal momento in cui erano cadute le due bombe fino ai giorni nostri.

Ma non finisce qui, perchรฉ dallo spettacolo che siamo riusciti a ripetere un po’ di volte, avendo io raccolto ancora altro materiale, ho pensato di farne un libro.

Tuttavia, mi son detta che un libro del genere poteva sembrare fuori tempo (anche perchรฉ esiste giร  una letteratura piuttosto ricca sullโ€™argomento), ma รจ vero anche che esiste ancora gente malata e ne porta ancora addosso le cicatrici โ€“ in tutti i sensi.

Mi sono quindi consultata con il mio amico Stefano Vecchia, giornalista che ha vissuto molti anni in Asia ed ha studiato con me giapponese, e che scrive per varie testate giornalistiche. Lui mi ha detto di aver raccolto molto materiale sul tema del nucleare nellโ€™arco degli anni e quindi abbiamo deciso di fare questo lavoro a due voci, io la parte iniziale piรน storica legata a Hiroshima e Nagasaki e lui invece con taglio piรน attuale, da Fukushima a oggi.

Insomma, una rivisitazione di argomenti conosciuti e ripresi in questo interessante libro.

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Locandina edizioni Stilnovo: libro su Hiroshima e Fukushima con presentazione

Quante ore al giorno dedichi al tuo lavoro? Hai desiderio di approfondire ancora gli aspetti della cultura giapponese?

Le ore che dedico al lavoro? Non lo so! Perchรฉ non devo timbrare un cartellino, a parte le ore di lezione che ti sono commissionate e quelle devi fare.

Perรฒ voglio dire che ho sempre avuto la fortuna di fare lavori che mi piacevano: mi piace insegnare, mi piace tradurre, mi piace fare conferenze, mi piace scrivere. Comunque, essendo studio ed approfondimento di cose che mi interessano, lo faccio a tempo pieno e la sera prima di addormentarmi non mi metto a leggere romanzi rosaโ€ฆ questa รจ la mia vita sostanzialmente.


Info e contatti

Centro di Cultura Italia-Asia: https://www.italia-asia.it/info@italia-asia.it
Centro di Cultura Italia-Asia – Facebookhttps://www.facebook.com/CentrodiCulturaItaliaAsia
Quaderni Asiatici – Facebookhttps://www.facebook.com/quaderniasiatici

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